lunedì 27 agosto 2007

Settimo Incontro: 6 Giugno 2007


"Fotografia: Lettura della Realtà"

Ancora un incontro del Mercoledì per parlare questa volta di Fotografia.
Se cercate la parola fotografia su Wikipedia, ......questa ha origine da due parole greche: photos e graphia. Letteralmente quindi fotografia significa scrivere (grafia) con la luce (fotos).
La luce è quindi uno degli strumenti per scrivere e quindi raccontare un momento o un emozione. La luce è quindi uno strumento, come lo sono una penna, una matita, uno strumento musicale o la nostra stessa voce per esprimere "Il Viaggio dello spirito", il viaggio che scaturisce da un evento interno o esterno a noi.
Il grande fascino della fotografia forse più dell'animazione è quello di raccontare nella staticità del suo manifestarsi la vita. Forse è per questo che due immagine di uno stesso oggetto possono apparire completamente diverse se l'animo di chi l'ha fotografato è andato oltre il suo apparire e in qualche modo lo ha assorbito.

Come sempre spero possiate fare una piccola riflessione in questi giorni sul tema e magari condividere un opinione diametralmente opposta alla mia.

A presto

Lucia

Gianfranco ha detto:
Vorrei passarti uno spunto di riflessione non originalissimo, neanche tanto di recente formazione nella corrente dei miei pensieri. Risiede nella capacità della fotografia, con la fissazione di un attimo, di evolvere oltre quell'attimo, di consentire un'elaborazione della memoria, di trafigurare la realtà visibile in realtà interiore. E con questo staccandosi in termini di valore per me da tutte le cose che provengono dalle immagini in movimento che tendono a riportarti sempre dentro la stessa emozione. Non so se ti è mai capitato di trovarti di fronte ad un confronto tra staticità e dinamica dell'immagine in relazione ad una persona scomparsa. Io lì ci ho visto davvero un rovesciamento delle parti.
L'immagine in movimento era statica nel senso di riaffermare inequivocabilmente la scomparsa, l'assenza, ciò che non è più.
L'immagine statica era spunto formidabile, muoveva il flusso dei pensieri nel ricordo, li articolava nello sforzo di trasfigurazione di istanti di vita, magari arricchendoli. In altre parole come continuassero una loro vita autonoma dentro di te.

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